GREGORIO MAGNO. LA FORMAZIONE DEL CLERO E L'EDUCAZIONE POPOLARE



Man mano che la Chiesa acquista importanza, sorge la necessità della formazione dei sacerdoti e dell'istruzione dei fedeli. Questi problemi sono al centro di alcune opere di Gregorio Magno.
Convinto sostenitore della formazione popolare, una volta eletto papa, in alcuni dei suoi numerosi scritti ricorda ai suoi vescovi di perseguire la formazione religiosa del popolo, attraverso la predicazione. Questa non deve utilizzare un linguaggio forbito, ma adattarsi a un uditorio modesto.
Accanto alla cura per la semplificazione del linguaggio, un altro principio pedagogico importante è il ricorso alle immagini a fini didattici, chiamato anche Bibbia dei poveri.La Bibbia dei poveri è una raccolta di immagini medievali che rappresentano scene della vita di Gesù con i corrispondenti tipi profetici, cioè con le figure e le vicende dell'antica storia di Israele che, secondo la tradizione cristiana, sono anticipazioni e prefigurazioni della vita del Cristo.Sarà una caratteristica di tutte le chiese del Medioevo.
Importante è anche la formazione della 
schola cantorum, che riconosce nel canto un momento importante per unire i credenti nelle funzioni religiose. Infine, Gregorio trasforma in monasteri i suoi possedimenti a Roma e in Sicilia per diffondere anche tra il popolo la cultura religiosa.


Commenti

Post popolari in questo blog

LE PRINCIPALI TEORIE EDUCATIVE

CICERONE E L'ELLENIZZAZIONE DELL'EDUCAZIONE ROMANA

BENEDETTO DA NORCIA E CASSIODORO: IL MONACHESIMO OCCIDENTALE