CARLO MAGNO E LA SCUOLA PALATINA


Il suo progetto politico prevede la costruzione di un impero che si richiami all'impero romano e al cristianesimo (infatti, poi si parlerà di Sacro Romano Impero). Egli viene incoronato imperatore la notte di Natale dell'800. Carlo dà vita a un fenomeno di rinascita culturale chiamato rinascita carolingia. Ha compreso l'importanza di una riforma della scrittura di governo che investa tutti i campi della cultura e l'istruzione, vero motore di ogni cambiamento.
Nell'Esortazione generale (Admonitio generalis) del 789 indica le linee guida del suo progetto di riforma generale.
Nel 782 Carlo Magno ha già incaricato Alcuino di York, uomo colto della Chiesa anglosassone, di istituire presso la sua corte ad Aquisgrana la Scuola palatina, una scuola collegata al palazzo, destinata ai figli della nobiltà laica desiderosi di acquistare una formazione classica anche in vista della partecipazione all'amministrazione del regno come funzionari.
Alcuino si adopera per organizzare il programma didattico della scuola che prevede:
- un'istruzione primaria con l'insegnamento della lettura e della scrittura e una prima introduzione alla comprensione delle Sacre Scritture;
- un livello superiore con l'introduzione delle materie per lo studio della filosofia: le arti del trivio (o del linguaggio) e del quadrivio;
- nel livello più alto, lo studio della filosofia

Con l'Esortazione generale Carlo Magno prevede la fondazione di scuole monastiche e presbiteriali, cioè previste dalla Chiesa cattolica, per preparare programmi scolastici e impartire lezioni, sia per i chierici sia per i laici. Dopo la morte di Carlo, il nipote Lotario I, seguendo l'esempio dello zio, nell'825 estende a tutte le scuole urbane il modello degli studi classici della scuola palatina.


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