L'EDUCAZIONE CRISTIANA FINO A SANT'AGOSTINO



  • CRISTIANESIMO ED EDUCAZIONE: LA SALVEZZA DELL'ANIMA
  • Negli ultimi secoli dell'impero romano acquista importanza una religione che porta con sé una visione radicalmente innovativa dell'uomo: il cristianesimo. Man mano che l'impero romano, soprattutto ad Occidente, va incontro allo sfacelo, cresce l'importanza della Chiesa cristiana, che cerca di conservare le strutture amministrative dello stato. Il cristianesimo manifesta una spiccata vocazione pedagogica. Cristo è il maestro e predica la "buona novella". I primi strumenti dell'educazione cristiana sono i Vangeli incentrati sulla figura di Cristo e sul suo esempio. L'imitazione è fondamentale nell'educazione di Cristo, quest'ultimo, come testimoniato dai Vangeli, insegna attraverso esempi concreti, che sono il contenuto delle numerose parabole. La parabola è un racconto didascalico che ricorre ad esempi concreti, poiché l'intento di Cristo è quello di farsi capire da tutti.


  • LA PRIMA EDUCAZIONE CRISTIANA E L'IMPORTANZA DEI FANCIULLI
  • Nei primi secoli l'educazione cristiana non si basa su una vera struttura scolastica, ma è basata sul rapporto personale, portata avanti dai Padri apostolici, autori che si sono ispirati all'insegnamento degli apostoli. Dal II secolo operano anche i cosiddetti Padri apologisti in risposta agli attacchi dei pagani. Nell'ottica cristiana l'educazione è rivolta a tutti. Il messaggio cristiano è universale che, attraverso un rinnovamento interiore (mette in rilievo la centralità dell'individuo e la sua capacità di cambiare idee, atteggiamenti e valori), vuole condurre alla salvezza dell'anima. Il messaggio di Cristo è incentrato sull'amore per gli altri. La pratica dell'amore però, non è facile e quindi gli uomini necessitano di una guida per un perfezionamento continuo. Anche la concezione dell'infanzia muta sensibilmente ed infatti, per Cristo, i fanciulli diventano un esempio da imitare.

  • CRISTIANESIMO E FILOSOFIA
  • Già dal II secolo compaiono le prime vere scuole cristiane. Questi centri educativi, oltre alla dottrina cristiana, insegnano anche elementi di filosofia greca. La prima scuola sorse nel 109 ad Alessandria d'Egitto, dove operano Panteno, Clemente Alessandrino e Origene. Le attività tenute nella Scuola di Alessandria, si articolano probabilmente in conferenze su temi religiosi dove vengono insegnate anche le sette arti liberali, stabilendo così un contatto tra tradizione classica e cristianesimo.
    Con il catecumenato, si educa complessivamente al cristianesimo. L'educazione prevede due livelli formativi: uno per gli incipienti, per coloro che fanno ingresso nella comunità cristiana e che vengono preparati al battesimo ed uno per i competenti per i quali si cura una preparazione più approfondita.
    Qui compare la figura del sacerdote, al quale viene affidato il compito educativo nella comunità dei credenti. Il battesimo è per i cristiani una testimonianza pubblica di fede e la fede, è preliminare alla stessa conoscenza: può conoscere davvero chi possiede la fede. Il cristianesimo ha anche un rapporto con la filosofia greca e con le altre correnti di pensiero, è intenso e caratterizzato sia da un confronto sia da un recupero di concetti e metodi.

  • LA PATRISTICA GRECA: CLEMENTE ALESSANDRINO, ORIGENE, GIOVANNI CRISOSTOMO
  • Ad Alessandria d'Egitto, Clemente Alessandrino scrive due opere, nelle quali affronta il rapporto tra cristianesimo e cultura greca, con l'intento di difendere e di affermare la nuova religione cristiana. Clemente, valorizza in particolare Cristo dove, nel Pedagogo, il libro che ha scritto Clemente, compare come pedagogo dell'umanità. In quest'opera, l'attenzione all'educazione si riferisce ad ogni aspetto della crescita individuale. Il successore di Clemente è Origene, il quale prosegue il tentativo di conciliazione tra cristianesimo e filosofia. Per lui è il messaggio divino a porsi come educazione dell'umanità. L'attività di Origene è stata fondamentale anche per l'interpretazione e la diffusione della Bibbia, della quale ha pubblicato un'edizione contenente il testo ebraico e diverse versioni.
    Tra i più grandi educatori della Patristica greca, incontriamo anche Giovanni Crisostomo, vescovo di Costantinopoli. Egli considera la formazione etica dei figli una priorità dell'educazione cristiana rispetto agli studi umanistico-letterari. Crisostomo invita i genitori ad educare i propri figli, i quali devono restare vicini alla parola di Cristo, controllare le passioni e rimanere casti fino al matrimonio, che deve giungere al più presto. Al figlio maschio va impartita un'educazione che ha lo scopo di sviluppare la bontà piuttosto che il desiderio di ricchezza. Per quanto riguarda le figli femmine invece, alle madri spetta il compito di educarle alla modestia, alla pietà e ad essere buone casalinghe. Con Giovanni Crisostomo prosegue il recupero della grammatica e della retorica.


  • I PRIMI APOLOGISTI DELLA PATRISTICA LATINA: MINUCIO FELICE E TERTULLIANO CONTRO LA CULTURA PAGANA
  • La patristica latina presenta inizialmente accenti molto diversi nei confronti della filosofia pagana. I padri latini non sono molto attratti dalla filosofia e la loro formazione è più di carattere giuridico-retorico che filosofico. Il primo scritto apologetico a favore dei cristiani è il dialogo Ottavio dell'avvocato romano Minucio Felice. Questo scrittore ha lasciato duri attacchi contro i filosofi greci. Una posizione estrema ed ancora più critica, è quella dello scrittore latino Tertulliano, secondo il quale è la fede e non la ragione l'unico mezzo per raggiungere la verità. Nell'opera Apologetico nega ogni possibile somiglianza tra filosofia e cristianesimo.

  • PATRISTICA LATINA DEI SECOLI SUCCESSIVI: SAN GEROLAMO E SANT'AMBROGIO
  • San Gerolamo, a cui si deve la Vulgata, la versione in latino della Bibbia che circola in tutto il medioevo, manifesta ancora un atteggiamento di chiusura nei confronti del mondo classico.
    Gerolamo insiste sull'importanza dell'educazione nella prima infanzia, compito assegnato ai genitori ma insiste in particolare sull'educazione femminile. In questo ambito sottolinea il ruolo della madre come prima educatrice, egli insiste sull'educazione femminile attraverso tre lettere indirizzate a Leta per l'educazione della piccola Paola, a Gaudenzio per l'educazione della fanciulla Pacatula e alla vergine Eustochio. Oltre la preghiera, Gerolamo consiglia per l'educazione delle fanciulle indirizzate alla vita monastica anche la penitenza e la mortificazione psicologica e fisica. 
    In Gerolamo è quindi presente un'attenzione particolare per l'educazione femminile.
    Invece Sant'Ambrogio, vescovo di Milano, trae spunti dal De officis di Cicerone per l'elaborazione della propria opera I doveri dei sacerdotiAmbrogio indirizza a sua volta la propria opera ai "figli" in senso spirituale, cioè al clero. Anche le virtù tradizionali vengono "adattate" al cristianesimo: così la fides latina (cioè, la lealtà) diventa la fede in Cristo, la charitas assume un significato più interiore infatti, indica un atteggiamento di benevolenza verso il prossimo.
    Egli distingue due livelli di dovere: l'officium medium che fa riferimento ai comandamenti divini validi per tutti i fedeli e l'officium perfectum che raccoglie i consigli che valgono per i santi.

  • SANT'AGOSTINO ED IL "MAESTRO INTERIORE"
  • Agostino promuove una collaborazione tra ragione e fede.
    Nella
    sua opera autobiografica, Agostino delinea la sua concezione di un insegnamento fondato sulla curiosità e sull'interesse dell'allievo e non sulla costrizione. Nella sua opera pedagogica più importante, Il maestro, affronta le questioni fondamentali del suo pensiero educativo.
    Il maestro, attraverso il linguaggio, può solamente stimolare l'allievo a ricercare la verità dentro se stesso quindi, il maestro interiore. Per Agostino l'educazione è un processo nella quale l'allievo è attivo protagonista. Inoltre, considera l'amore anima dell'educazione. Inoltre egli, paragona il rapporto tra cultura pagana e dottrina cristiana e l'unione tra vita intellettuale e vita spirituale.


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