BENEDETTO DA NORCIA E CASSIODORO: IL MONACHESIMO OCCIDENTALE

Dopo l'Editto di Costantino e il successivo Editto di Tessalonica, la Chiesa assume un ruolo fondamentale nella cultura del tempo e in particolare nell'educazione dei giovani. La Chiesa garantisce l'istruzione a partire dal V-VI secolo. Tra le forme di maggior successo assunte dalla Chiesa e dal valore pedagogico profondo c'è il monachesimo.
Nato in Oriente, il monachesimo inizialmente si esprime come il desiderio da parte di laici di imitare Cristo, scegliendo di vivere una vita in povertà per essere figli di Dio.
E' l'esperienza di vita di eremiti, che si allontanano dalla vita mondana per vivere in solitudine. Da fenomeno isolato, il movimento si organizza prima in comunità aperte e in seguito in comunità con regole di vita.
Nel VI secolo il movimento si diffonde anche in occidente per l'opera di Benedetto da Norcia,il quale, dopo aver fondato un primo monastero a Subiaco nei pressi di Roma, fonda nel 529 il monastero di Montecassino.

Secondo Benedetto la vita del monaco deve essere caratterizzata dall'impegno quotidiano e dal lavoro manuale. Lo scopo di Benedetto è sottrarre i monaci all'ozio, che può generare distrazioni. La Regola di Benedetto è ispirata a un principio di moderazione: malati e infermi devono svolgere anch'essi qualche attività, ma congrua alla loro condizione.
Al lavoro manuale i monaci alternano la preghiera e il lavoro intellettuale che consiste nella copiatura e revisione di testi sacri e classici. In tal modo i monaci
benedettini contribuiscono alla salvaguardia del
patrimonio culturale dell'occidente. Il monastero non è abitato solo dai monaci, ma anche dai fratelli laici che non hanno ricevuto gli ordini sacri, e dagli oblati, ossia i giovani che si preparano, attraverso il noviziato, ad accogliere i voti.
Nella Regula magistri (Regola del maestro) San Benedetto chiarisce alcuni principi pedagogici fondamentali per la formazione dei novizi e dei giovani che si apprestano a frequentare la scuola monastica. E' fondamentale che i genitori siano informati della vocazione del proprio figlio. Spetta all'abate o ai monaci,  il compito di insegnare i prerequisiti della scrittura e della lettura per mettere l'allievo nella condizione di accedere alla comprensione e all'interpretazione dei testi sacri.

Nella Regula si fa esplicito riferimento alle punizioni corporali o al digiuno per i bambini disobbedienti.
Un altro grande rappresentante del monachesimo alto medievale è Marco Aurelio Cassiodoro. Anche lui come Benedetto e Gregorio Magno è un uomo di alta formazione culturale. In Calabria, fonda il monastero del Vivarium nel 537: questa comunità monastica ha la particolarità di essere dedita allo studio, alla trascrizione dei codici e all'insegnamento. Nelle Istituzioni delle lettere sacre e profane Cassiodoro elabora un compendio delle sette arti liberali, divise nel trivio (grammatica, retorica, dialettica) e quadrivio (aritmetica, geometria, musica e astronomia). Le lettere umane sono le arti liberali; le lettere divine sono le Sacre scritture. Anche Cassiodoro si sforza di conciliare cultura classica e cristianesimo.

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